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Il linguaggio del corpo e la voce in fotografia

Aggiornamento: 27 giu


In fotografia, soprattutto nel ritratto, la comunicazione va ben oltre le parole. Alcuni studi dicono che solo il 7% del messaggio passa attraverso le parole, mentre il 93% è affidato a voce e linguaggio del corpo. Questo vale sia per chi fotografa che per chi è fotografato.

Il corpo parla attraverso la postura, lo sguardo, i gesti: ogni movimento racconta emozioni.

Un braccio incrociato può trasmettere chiusura, uno sguardo diretto crea connessione. Le foto più autentiche nascono quando il soggetto smette di “posare” e inizia a “sentire”.

Anche il fotografo comunica. La macchina fotografica può diventare una barriera, oppure uno strumento per entrare in sintonia. Il modo in cui ci muoviamo, osserviamo e ascoltiamo il soggetto influisce profondamente sul risultato finale. La connessione emotiva è tutto.

La voce crea atmosfera Il tono della voce del fotografo può sciogliere tensioni o bloccare l’interazione. Una voce calda, rassicurante, può trasformare l’imbarazzo in naturalezza. Parlare da "cuore a cuore", guidare con gentilezza o stimolare con entusiasmo cambia radicalmente l’energia della sessione.

Una fotografia efficace non nasce da una posa ben eseguita, ma da un’emozione vera.

La fotografia è anche un atto di ascolto, empatia e presenza attraverso cui raccontare emozioni.


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